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Manoscritti Italiani Volgari del 17° secolo

Manoscritti Italiani Volgari del 17° secolo

L’attuale catalogo consta di 5035 record bibliografici. Per ciascun manoscritto è stata creata una scheda bibliografica comprensiva di un’analisi codicologica essenziale, definita seguendo lo standard di descrizione fornito dalla ICCU (Istituto Centrale del Catalogo Unico - Guida a una descrizione uniforme dei manoscritti e al loro censimento, a cura di V. Jemolo e M. Morelli, Roma, 1990) e riportante le dimensioni in mm., il formato, il materiale del supporto, le antiche e nuove segnature, l’ente di conservazione, il titolo, l’autore e la lingua del testo. Quando è stato possibile condurre un’analisi più precisa dei testimoni materiali, si sono aggiunte informazioni sul supporto, la legatura, la consistenza, le mani di scrittura, la storia del codice o eventuali note codicologiche aggiuntive.

Questo primo modello è stato poi integrato con elementi ritenuti necessari per una migliore documentazione dei testi trasmessi dai manoscritti, delle persone legate alla loro produzione e degli ambienti culturali di circolazione.
Sono quindi stati aggiunti dei campi di descrizione testuale atti a indicare il tipo di testo contenuto in ciascun codice. Ogni testo è stato diviso in macro-famiglie (fig. 1) e in seguito è stato indicato il soggetto di ogni opera facendo riferimento a uno schema sperimentale di 109 soggetti, definito a partire dallo studio dei testi trasmessi (fig. 2).

Fig.1
Fig.2

Per ogni autore e copista presente in archivio sono state create delle schede, ovvero degli authority files, nelle quali si sono riportate le informazioni di ciascun personaggio storico: il nome normalizzato, la data di vita e morte, i nomi secondari e gli pseudonimi, il legame a particolari ambienti storici o culturali (come le Accademie letterarie), le date di appartenenza a tali enti culturali, l’affidabilità della notizia (su una scala di alta, media e bassa, valutata a partire da una comparazione con le informazioni di altri archivi di authority files) e il link alle schede VIAF (Virtual Authority Files - https://viaf.org/), quando presenti.

Allo stesso modo, sono state realizzate delle schede descrittive per gli enti culturali ai quali ciascun autore era afferente. In ogni scheda si è riportato il nome dell’ente culturale, per esempio Accademia degli Apatisti, le date di fondazione e chiusura, la tipologia di ente, il luogo geografico di appartenenza, una breve descrizione storica e il link alle schede VIAF (Virtual Authority Files - https://viaf.org/), quando presenti.